DECISION MAKING: COME ARRIVARE ALLA DECISIONE MIGLIORE

Vediamo come l’attuazione di un buon processo decisionale può aiutarci a superare un problema e prendere la decisione più funzionale.

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“Prima di ogni importante decisione, prova a spogliare e cambiare d’abito ogni tuo singolo pensiero”
Gianfranco Iovino

Ogni volta che dobbiamo prendere una decisione più o meno importante, ci rapportiamo con la possibilità di sbagliare, con l’attesa di un feedback, con una serie di pensieri ansiosi o persecutori circa la buona riuscita delle nostre azioni.

Siamo costantemente alla prova, nella vita privata e sul lavoro, nell’operare delle scelte: a che ora mettere la sveglia, cosa comprare, seguire un compito in particolare o delegare, uscire o restare a casa. Spesso non ce ne rendiamo neanche conto perché sono attività quotidiane che emettiamo in modo automatico e inconscio.

Quando abbiamo un dubbio o un problema che richiede una soluzione, serve sicuramente essere creativi, perché esistono tantissime soluzioni possibili. Trovare quella migliore, però, richiedere la giusta strategia.
Vediamo le fasi da seguire!

PROBLEM ANALISYS

L’analisi del problema, per riuscire a prendere la decisione migliore e più funzionale per il nostro obiettivo, richiede di scomporre il” disagio” in problema principale e problemi secondari.
In particolare:

  1. PROBLEM FINDING
    Riconoscere la situazione che ci reca malessere e tutti i suoi dettagli: caratteristiche, complessità, criticità, novità o analogie con eventi passati.
    Poniamoci però una domanda: ci troviamo davvero di fronte a un problema? Se si, proviamo a scomporlo in diversi sottoproblemi e ordiniamoli per importanza o priorità.
  2. PROBLEM SETTING
    A questo punto dobbiamo specificare bene il problema e identificarne le possibili cause. È importante prendere in considerazione e verificare le cause che ci sembrano più in relazione e specifiche della difficoltà da risolvere.

DECISION MAKING

Decidere come agire è la seconda macro area del processo decisionale e si svolge in tre step:

  1. PROBLEM SOLVING
    Stabiliamo come affrontare il problema. Ciò vuol dire che dobbiamo determinare in modo chiaro gli obiettivi della decisione e stabiliamo i relativi sotto-obiettivi, specificandone i singoli risultati che ci aspettiamo di raggiungere.
    Chiediamoci se questi micro obiettivi sono tutti essenziali o semplici desideri.
    È indispensabile, inoltre, soffermarsi a “catalogare” le risorse che abbiamo a disposizione e valutarle in rapporto agli obiettivi.

    Entra ora in gioco la creatività che aiuta a pensare in modo “astratto” per trovare tutte le alternative possibili di risoluzione.
    Queste devono essere confrontate con gli obiettivi e viene scelta la migliore alternativa come provvisoria.
    Ricordiamoci di valutarne anche e soprattutto tutte le possibili conseguenze sfavorevoli.
  2. DECISION TAKING
    Ora passiamo all’azione e prendiamo la decisione!
    È essenziale operare una scelta equilibrata in funzione degli obiettivi e delle conseguenze sfavorevoli valutate precedentemente.
    In questa fase potremmo dover affrontare e gestire ansia, incertezza o paura della responsabilità della decisione.
  3. REALIZZAZIONE
    Per concludere e realizzare la decisione partiamo dall’elaborazione di un piano di azione. Questo deve includere le azioni, i tempi, i fattori di disturbo e influenza, fasi di controllo e verifica degli obiettivi. Ovviamente più il piano sarà specifico e dettagliato, più la sua messa in pratica sarà a nostro favore.
    Non dimentichiamo di pensare a tutti quei fattori che potrebbero intervenire e ostacolarci. Valutiamo quindi le possibili minacce presenti e future, le cause, le misure preventive e di soccorso, in modo da farci trovare preparati.

    Il nostro processo decisionale può dirsi concluso a seguito del monitoraggio dei risultati con un controllo continuo e costante degli obiettivi raggiunti.

Se i risultati sono adeguati all’obiettivo, il problema è stato affrontato e superato in modo efficace

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SE SENTO CHE IL PROBLEMA MI STA SCHIACCIANDO?

 Gli esercizi d’immaginazione possono essere di aiuto. Provate a visualizzare il problema che vi preoccupa come se fosse davanti a voi, non sopra.
In questo modo vi sentirete maggiormente responsabili della decisione di risolverlo e non schiacciati passivamente dal problema.
Cambiare visione o angolazione di un problema può rendervi protagonisti della sua risoluzione, non semplici spettatori.

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