RESPIRAZIONE ED EMOZIONI

La respirazione e le emozioni sono strettamente connesse. Vediamo in che modo si influenzano prendendo in esame rabbia, tristezza e paura.

donna che respira
Il respiro è il ponte che collega la vita alla coscienza,
che unisce il corpo ai nostri pensieri.
Ogni volta che la vostra mente si disperde,
utilizzate il respiro come mezzo
per prendere di nuovo in mano la vostra mente
(Thich Nhat Hanh)

Le emozioni ci connettono agli eventi, ai nostri stati d’animo e alle risposte comportamentali che mettiamo in atto. Le variazioni della respirazione dipendono proprio da ciò che avviene nella quotidianità.

Avete mai notato come cambia il vostro respiro in base all’emozione che provate?

RABBIA

Quando ci si arrabbia, la respirazione diventa molto veloce perché ci si prepara a una reazione di attacco o difesa.

La rabbia comporta un aumento energetico e, aumentando l’irrorazione sanguigna, si manifesta sul viso con una precisa caratteristica: il rossore.

Questo processo è funzionale nel caso di una rabbia “momentanea”. Diviene disfunzionale se si cronicizza perché le funzioni fisiologiche subiscono un accelerazione persistente.

TRISTEZZA

Quando si prova la tristezza, il respiro è fievole e superficiale.

La fase inspiratoria viene bloccata e ci sente scarichi e senza forze a causa del minore apporto di ossigeno.

Quando la tristezza diviene costante e subentrano sintomi depressivi, la respirazione è toracica e superficiale, mentre il tono della voce risulterà debole e ridotto.

PAURA

Quando ci si sente spaventati e impauriti, la respirazione si blocca e si riduce.

Ciò avviene perché si prende aria rapidamente e si blocca il respiro per avere una maggiore attivazione: in questo modo si ha l’energia necessaria per reagire all’evento perché l’ossigeno a disposizione aiuta ad avviare la reazione di attacco o fuga.
La respirazione sarà quindi concentrata nella fase inspiratoria per la crescente necessità di prendere ossigeno e prepararsi ad agire.

Nei casi di paura cronica il blocco respiratorio è più duraturo e può provocare uno stato di tensione e di ipo-ossigenazione deleteri.

L’UTILITÀ DELLA RESPIRAZIONE

Ogni volta che siamo impegnati e concentrati, il respiro si altera e blocca inavvertitamente. Come ci si può ricentrare sul momento presente e sulle nostre azioni? Chiedendosi:

Come sto respirando ora?

Riportare l’attenzione sulla respirazione può facilitare la gestione delle emozioni e ridurne gli effetti negativi.

La respirazione diaframmatica è indicata perché più profonda e regolare:

  • con l’inspirazione il diaframma si contrae e si abbassa, i polmoni si gonfiano
  • con l’espirazione il diaframma si rilascia risale, i polmoni si sgonfiano.
respirazione diaframmatica

Come fare? Seguendo i prossimi punti e cercando di allenarsi almeno due volte al giorno per almeno 5-10 minuti.

  1. Mettere una mano sulla pancia e una sul petto, e inizia a respirare: l’obiettivo è far muovere e alzare la mano posizionata sulla pancia mentre quella poggiata sul petto deve restare ferma.
  2. Inspirare dal naso e osservare la pancia riempirsi di aria. La mano sul petto serve per controllare che il petto stesso non si alzi, perché in quel caso non si sta usando il diaframma. Man mano che si procederà con l’esercitazione, si potrà notare sempre più che il petto sarà fermo e l’aria inspirata andrà direttamente nella pancia. 
  3. Per l’espirazione, invece, basterà aprire la bocca e lasciare uscire l’aria in modo passivo, lentamente e senza contrarre i muscoli addominali o inarcare la schiena. La mano sul petto dovrebbe sempre rimanere ferma.