FOMO: LA PAURA DI ESSERE TAGLIATI FUORI

La FOMO, acronimo di “Fear of Missing out”, è la paura di essere tagliati fuori da un’esperienza.

Chi ne soffre sperimenta emozioni negative al pensiero di non partecipare ad attività o eventi insieme a persone amiche o conoscenti. 

Questo problema, sempre esistito, è gradualmente aumentato di frequenza e intensità con la diffusione dei social network, inducendo a controllare continuamente i dispositivi elettronici. Uno studio ha infatti rilevato che in media controlliamo il cellulare circa 150 volte al giorno, cioè ogni 5 minuti circa. Parliamo quindi di una vera e propria forma di ansia. 

La diffusione in tempo reale con post e stories delle esperienze delle persone che seguiamo, può portare frequentemente a un confronto con la propria quotidianità. In alcuni casi le conseguenze di questa riflessione sono negative: sentimenti di esclusione, tristezza, ansia, invidia, rabbia, autosvalutazione, senso di vuoto o perdita.

CONSEGUENZE

Secondo lo psicologo Jon D. Elhai, la FOMO è caratterizzata da:

  1. ansia che le altre persone possano vivere delle esperienze piacevoli e gratificanti dalle quali si è assente;
  2. desiderio continuo di essere in contatto con gli altri utilizzando i social network.

I comportamenti che conseguono alla sperimentazione della FOMO sono compulsivi e ripetitivi, come ad esempio il continuo aggiornamento dei social, il controllo costante di una buona connessione, l’incapacità di attendere di leggere le notifiche delle mail o dei social, l’uso di pc, tablet o smartphone per tante ore al giorno o l’evitamento sociale.

Queste continue ricerche comportano maggiori livelli di distrazione, disattenzione e minori prestazioni sul lavoro, lo studio o i rapporti sociali. 

COME GESTIRE LA FOMO?

Ecco alcuni punti da seguire per iniziare a ridurre la FOMO al meglio:

  • Iniziate ad avere una maggiore consapevolezza delle vostre emozioni, sopratutto nei momenti di FOMO, per imparare ad avere una regolazione emotiva più funzionale e sana. Chiedetevi: “Cosa mi infastidisce nel guardare cosa fanno gli altri? E come mi sento?”.
  • Un buon dialogo interiore può contrastare i pensieri automatici relativi al sentirsi esclusi o al timore di non essere coinvolti e connessi.
  • Risulta importante darsi delle precise regole sui tempi di utilizzo dei social, ad esempio impostando un limite di tempo per le app o decidendo di lasciare il tablet o lo smartphone spento o in un’altra stanza. 
  • Domandatevi: “posso aspettare e controllare tra qualche minuto?”. Aumentando gradualmente i minuti di attesa, riuscirete a gestire più facilmente il comportamento impulsivo.

JOMO

In contrapposizione alla FOMO, si parla sempre più di JOMO, ovvero “Joy of Missing Out”, il trascorrere in modo sano ed equilibrato il tempo con il telefono, rallegrarsi di ciò che si sta vivendo, senza rimuginare sulle varie alternative. In poche parole, significa stare nel momento presente senza farsi distrarre eccessivamente dalle notifiche e informazioni dei nostri dispositivi elettronici.
Ovviamente non si tratta di togliere lo smartphone o il pc dalla nostra quotidianità perché sarebbe obiettivamente impossibile, ma avere abitudini migliori sul loro utilizzo.

JOMO

Spesso non riflettiamo su cosa effettivamente potrebbe farci stare meglio ed essere importante per noi: continuare a guardare stories, post e news sui social o passare all’azione e diventare attivi protagonisti della nostra vita? 

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