LA COMUNICAZIONE NON VERBALE

La comunicazione non verbale ha il potenziale e la possibilità di aumentare la prossimità psicologica, l’interazione reciproca, il legame e la vicinanza.
Scopriamo i vari aspetti che caratterizzano la trasmissione di informazioni tramite i segnali non verbali.

comunicazione
La cosa più importante nella comunicazione è ascoltare ciò che non viene detto.”
(Peter Drucker)

La comunicazione non verbale è utilizzata in ogni attività e contesto della nostra quotidianità: dalla vita privata a quella lavorativa. È una componente sempre presente e importante.

Il “potere” della comunicazione non verbale sta nella sua potenzialità grazie alla quale possiamo, ad esempio in ambito relazione, toccare corde molte profonde.

Noi comunichiamo quando condividiamo qualcosa di ben preciso. Ciò ovviamente non avviene solo a parole perché il linguaggio è fortemente legato agli aspetti della comunicazione non verbale.

I canali della comunicazione

Albert Mehrabian, uno psicologo statunitense di origine armena, è famoso per le sue pubblicazioni sull’importanza degli elementi non verbali nella comunicazione.
In particolare, ha concettualizzato tre canali della comunicazione:

  1. Verbale
    Ha la capacità di impattare sull’interlocutore solo per il 7%
  2. Non verbale
    Il linguaggio del corpo, i movimenti volontari e non, che compongono il 55% della comunicazione
  3. Para Verbale
    Il tono, il volume e il ritmo della voce incidono su ciò che comunichiamo per il 38%

Questa fu una scoperta assolutamente controversa: per la prima volta la comunicazione non verbale non era più ritenuta secondaria, bensì primaria e fondamentale.

Le aree della comunicazione non verbale

La prima componente della comunicazione non verbale è il sistema para verbale, cioè ciò che facciamo (se lo facciamo) con la voce.
Il tono, il volume, il ritmo della voce sono dettagli grazie alla quale si possono evidenziare e sottolineare determinati concetti.

Il sistema cinetico comprende il movimento di parti del nostro corpo: la mimica, gli sguardi, i gesti, le posture, i movimenti degli occhi, del corpo e del volto.

L’ultima area è il sistema prossemico e aptico che riguarda l’uso dello spazio e il contatto corporeo: il modo in cui si gestisce e regola l’intimità che si ha con gli interlocutori, oltre alla sfera del contatto, sono elementi che testimoniano il tipo di relazione che si ha con qualcuno.

Utilizziamo in modo cosciente ed efficace molti di questi elementi, come ad esempio lo sguardo o la postura, ma una parte della comunicazione non verbale è totalmente inconscia. La non chiarezza può portare a fraintendimenti con il ricevente: per questo motivo è bene mantenere un livello di attenzione e responsabilità sufficientemente alto.

Gli elementi fondamentali della comunicazione

Un processo comunicativo può essere tale se si svolge con e attraverso questi elementi:

  • L‘emittente: chi emette un input
  • Il ricevente: colui che riceve un messaggio
  • Il messaggio verbale o non verbale: ad esempio dire “Ciao” oppure il gesto di saluto con la mano
  • Un codice condiviso tra le persone (risultano quindi essenziali gli aspetti culturali!)
  • Il canale comunicativo: ad esempio il gesto del saluto utilizza un canale visivo per essere riconosciuto e recepito

Fondamentale è il feedback che fornisce circolarità, quindi il messaggio di ritorno del ricevente verso l’emittente.